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Vari, tra racconti, scazzi, e quanto altro.

G.r.a. Capitolo 3: George Romeno e i vivi morenti

Oggi c’e’ un aria che sa di grosso guaio petrolchimico, una sorta di Grosso Guaio a ChinaTown tutto italiano. Questa frizzante brezza al gusto di scia chimica, crea delle fantastiche erosioni cutanee sulle mie mani.. Gratto, gratto e consapevole di non vincere nulla, con calma, coraggio e un pelo di ostinazione d.o.c. mi immetto sul Raccordo.

C’e’ qualcosa nell’aria perche  C’e’ Sempre Qualcosa Nell’Aria..

Mi guardo intorno, le solite facce di merda compresa la mia..

Sarà l’orario, son le 7 di mattina, ma tutti e dico tutti sembrano spettinati, struccati e svogliati. Da questa anamnesi veloce, deduco che il problema di oggi è un virus molto comune, volgarmente noto come lo Scoglionamento..

L’unica cura a questo male è della musica potente sparata a cannone nei timpani, e cosi ruoto il volume dell’autoradio da “suoni accettabili per un essere umano” a “panico sonoro – pericolo deformazione tessuto spazio/tempo”.

Slayer a bestia come se piovesse sangue, mi immergo nell’ascolto di questo assalto sonoro che funge da sanguisuga succhia stress, una fellatio di pura violenza che ti lascia rilassato,inerme e senza parole,  sul tuo sedile. Il mondo è chiuso fuori, il metal in una stanza (mi sento molto Iloap Onig, un blasfemo Gino Paoli rovesciato).

Dopo qualche metro vedo agitarsi uno strano individuo nella corsia alla mia destra. Ovviamente non percepisco suoni. A questo volume,  non sarei in grado di recepire nemmeno un Boing alle mie spalle, il cui pilota nell’intento di non schiantarsi sulla mia vettura,  fa forsennatamente i fari sull’autostrada, suonando le sirene dei resti del Titanic trasportato nell’area Cargo.. No probabilmente continuerei a battere in maniera compulsiva le mani sul volante in preda a  raptus da doppiacassa, alzando apotropaicamente le corna al cielo..

Lui è li e si agita piu di me..Sembra il classico bullo belloccio da campus dei film americani.. Quello che alla fine “era stato lui”.. Quello impomatato alla Fred di Scoobie Doo, quello con la Corvette ultra modificata, con impianto da urlo, con pacchi e pacchi di figa a caricatori da 4 ..Quello che quando non ci sono colpevoli, è l’autore delle fughe mozzafiato da supermercati pieni di non morti che lentamente avanzano in cerca di cervelli da divorare.. e lui si salva sempre (per lo meno nel primo tempo) perche in quanto a materia grigia siamo messi male..

Solo che qui ci troviamo a Roma, e lui non viene da un campus, non ha una Corvette ma una renault Megane completamente modificata , con fiancata ammaccata dall’ultimo incidente per guida in stato di sfattezza, quella sui suoi capelli non è gelatina, ma settimane di sebo su criniera mai lavata , e quella canottiera ha lo stesso odore del branco di zombies da cui sta scappando..

E’ George Romeno…

Il sopravvissuto , il superstite all’invasione non morta in Transilvania,che ora tenta di barcamenarsi in questo caotico quando fuorilegge paese che oramai l’italia e’ diventato..

Una terra di frontiera..

La sua arma di sopravvivenza, il fetore di morte e putrefazione  misto ad alcool mattutino, il tutto , sembrerà un luogo comune ma giuro che è vero, condito da un sottile velo di cipolle..

George mi indica il finestrino, e io da bravo italiano, affetto da quel sottile senso di inciviltà, intolleranza e razzismo, faccio finta di non capire e non vedere..

Immagino le sue bestemmie con desinenza in U, Porcu de Ziuu, Porcu na gonna..

Chiudo a doppia mandata, allarme, finestrini, sportello, e se potessi caricherei la Magnum sotto il sedile, ma al massimo nella mia macchina sarebbe al gusto di pistacchio .

Disarmato e con il dubbio di aver frainteso, abbasso il finestrino, abbasso la musica e  mi volto..Lui finalmente smette di agitarsi e mi grida:

“Scusa Amicu, Bella tu macchina”..

e dopo questa frase già vedevo me stesso seduto ai lati della strada, con la mia macchina che si allontanava a tutta velocità, con la musica che scompariva all’orizzonte.. ” che se ne vaaaaaaaa”…

“Te volevu chiede di una cosa”..

Muto, faccio un cenno qualsiasi con la testa, osservo ogni gesto con perfezione maniacale.. scannerizzo ogni sua cellula.. “Ha percaso visto la sua targa?” , immagino in un ipotetica conversazione con i Tutori dell’Ordine.. e la mia risposta “Scherzate? datemi carta e penna e vi scrivo il suo Genoma”…

“Quantu te fa co di un litru?”

Li sbotto a ridere,sono un idiota nato, e vivo in un mondo disegnato da Mel Brooks e suo figlio Max.. Respiro, e con una faccia da cazzo ecatombale (per rimanere in tema non morto) gli rispondo:

“Depende da chi beve de un litru.. se beve di macchina, allora faciu 15 kilometru.. se beve di io, allora faciu 300 metri, perche poi vado di sbattere di murettu..”

George è allibito.. immagino i suoi pochi neuroni sopravvissuti a decine di serate in preda ad alcool e a Dragostea din tei (Ma-ia-hii ,Ma-ia-huu  ,Ma-ia-hoo ,Ma-ia-haa ).. mi guarda stordito.. Io me lo immagino mentre è su di me e mi riempie di cazzotti vestito da Mickey di The Snatch urlandomi contro “Dovresti andare a farti fottere se ci passi con le tue gambe” , ma per fortuna siamo nel traffico.. questo non è un film , e forse la realtà non è cosi brutta come la si dipinge..

George si mette a ridere, mi saluta e se ne va..

La lezione di oggi.. non tutto è zombie, ciò che puzza..

 

G.r.a. Capitolo 2: Camionator vs Ninetta69

Oggi si respira un aria surreale..
L’immobilità che caratterizza questo tratto di raccordo, è particolarmente inquietante.
E’ successo qualcosa perche.. quando mai il raccordo si blocca per niente? (se questo fosse un telefilm qui partirebbe la risata comandata da regia..)
Aspetto qualche metro e finalmente lo vedo..un semplice, banale, fottuto tamponamento.
Cosa lo rende speciale, tanto da generare una fila chilometrica?

Beh, gli esperti di statistica stanno ancora li, cercando di capire il significato di 42, ma a mio avviso i parametri importanti sono:

  • la rinata curiosità di automobilisti in letargo da ore
  • la voglia di avere un capro espiatorio per il calvario che si sta passando
  • i personaggi coinvolti.. da manuale.. da commedia italiana, fottutamente veri e fottutamente paradossali

Ma torniamo indietro di qualche decina di minuti (mi sento molto Lucarelli oggi) perche questa non è solo una storia triste, ma è la classica triste storia italiana..

Lui è li. Fermo. Impassibile. La poca aria di un mini ventilatore alimentato a 12V attaccato nella cabina della sua carovana d’acciaio ,gli smuove quei pochi capelli bianchi rimasti.

E’ un monolite di nicotina. L’unico che nel traffico imposta l’ingresso dell’aria esterna e ,in movimento, quella interna, perche l’aria pura gli fa male..

Questo elementale del catrame, vive assimilando smog e fumo attivo/passivo da oramai 30 anni. I suoi occhi socchiusi scrutano l’orizzonte individuando pericoli a 360 gradi, come un pioniere dei canyon alla ricerca di indiani e coyote, lui è li in cerca di autovelox e coglioni.. Nel suo incedere nel tempo (piu che nello spazio, visti i pochi metri trascorsi) porta con se un mistero piu fitto di quello dei cadaveri dei cinesi (nessuno ha mai visto un funerale cinese in italia)..Dove diavolo mette le cicche delle oltre 200 sigarette che fuma durante il giorno? Nessuno, neanche Giacobbo di Voyager lo sà..

E’ un personaggio da Far West, la sua legge è dominare la strada, è un proprietario di carreggiata inamovibile.. Un Jack Palance tutto italiano, quindi più basso, tarchiato e con una panza importante..Ha una fronte pronunciata, cosi come il suo accento (indipendentemente da dove arrivi). Quelle braccia hanno visto 20 anni di manovre senza servo-sterzo, arrivando a lavorare piu KiloJoule di un CaterPillar.

Trasporta di tutto e dappertutto, il carico non è un suo problema.. Il suo obiettivo non è consegnare in tempo la merce, bensi di arrivare a fine partita con la percentuale più alta di possesso di corsia, qualunque essa sia..

Stiamo parlando di Camionator ( e qui parte la musica,una sorta di Ranger Solitario con parole sconnesse in finto inglese , del tipo “Uen Den Senengen Densen Trin , Ghen Sten Uotever Uor den sen”).

Non è un individuo , ma una categoria.. Osservo centinaia di camionisti durante i miei viaggi  la mattina, ma soltanto pochi di loro possono essere definiti Camionator..

Degli strani esseri, in perfetta simbiosi con il loro mezzo.. Ogni ruota è un appendice del loro strano corpo, un freddo Borg, con l’aspetto di Lino Banfi.

Piede sull’acceleratore, occhio sullo specchietto retrovisore (grosso quanto il mio televisore da 46 pollici) attende l’altro personaggio di questa storia… Lui è li, sulla corsia di destra, fiancheggia la corsia di immissione, e non lascerà passare lo straniero..una fottuta smart con “licenza di passare”, guidata da Ninetta69, segretaria sempre di fretta.. dallo smalto in kryptonite, e multitasking nativo.. l’unica in grado di poter guidare, fumare, parlare al cellulare, e rifarsi il trucco, tutto contemporaneamente..

L’incubo dei motociclisti, e’ li, la regina delle svolte improvvise e della viabilità artistica, capisce il pericolo, ma questo non la fermerà. Lei che parcheggià in verticale, lei che riesce a stare tra la curva e le strisce pedonali non può fermarsi dinanzi a Camionator..

Deve passare.. una Gandalf di altri tempi non si fermerà difronte ad un autoarticolato da 40 tonnellate.E cosi come il grigio mago dinanzi le porte di Moria, imbocca il raccordo pronunciando la sua parola di Comando:”Famme passa ah stronzo che sto a fa tardi”, e masticando una gomma che oramai sa di rossetto al lampone e nicotina, preme il piede sull’acceleratore sfidando Camionator, mentre dallo stereo della sua macchina note tenebrose fomentano la dea del parcheggio autistico..”non voglio mica la lunaaaaaaaaa,chiedo soltanto di stareeeeeee,stare in disparte a sognare ….”

Camionator guarda la scena, capisce il pericolo, la femmina non si fermerà..Lui però ha il compito di non retrocedere, di mantenere la sua posizione.. Ne va della sua virilità..Pensa che alla fine si inchioderà dinanzi alla sua possenza. E preme sull’acceleratore, per avanzare di 2 merdosi metri.. quando basta per creare ore di disastro ambientale..

Crash..

Se non fosse per il traffico, Camionator avrebbe fatto almeno 50 km prima di accorgersi di quel moscerino firmato Smart Gmbh spalmato sulla sua fiancata.. Fortunatamente per Ninetta l’impatto è avvenuto a velocità 0, un paradosso quantico..

La smart è completamente incarcata sotto la fiancata del Tir. Ninetta, indenne strilla e urla in preda ad una crisi isterica (me ne accorgo dall’immane quantità di congiuntivi usati con successo)..

Camionator scende bestemmiando in 3 lingue contemporaneamente tanto da far scattare il warning sul sistema di monitoraggio vaticanense e richiedere l’ausilio di un Esorcista.

Dubito che Padre Amorth arrivi in tempo, perche nel frattempo si è intasato completamente il Gra.. Tra curiosi, vigili urbani, parenti e serpenti, mi trovo davanti al solito, classico , stupido , ingorgo romano..

Grazie Ninetta.. anche oggi arriverò in ritardo.

G.r.a. Capitolo 1: Johnny Matiz

Prima , seconda, cautela.. la rampa di immissione sul raccordo dalla via Tiburtina è più viscida dei piatti oliati e insaponati in attesa di risciacquo.

Salgo su, sono sul Gra.. mi sento un astronauta appena entrato nello spazio: il decollo, i  primi 17 km di viaggio mi permettono di uscire dalla ionosfera intorno a casa mia e immettermi in questo fantastico quanto perverso microcosmo conosciuto con il nome di Grande Raccordo Anulare. Praticamente la Tiburtina è la mia rampa di lancio, il mio Cape Canaveral quotidiano.. 3…2…1..Ignition..

Oggi sono in moto e non mi rimarrà difficile arrivare a destinazione, sarà invece piuttosto complesso, come sempre , trovare un modo per arrivarci vivo..

Come ogni giorno, guardo dal mio casco , osservo, scruto, cerco di memorizzare macchine e volti, come a voler costruire l’identità di ognuno, di inventare un mio mondo, mi aiuta a non pensare allo stress di dover fare 120 km al giorno per andare e tornare , mi aiuta a pensare agli altri come a delle persone vere e non a meri avversari in una gara contro il tempo e contro la noia..

A volte nel traffico si rischia la vita a causa di questa attitudine a non considerare più persone  gli automobilisti e motociclisti intorno e davanti a noi. Tutto è rabbia, voglia di prevalere sugli altri, si torna primitivi,

“unga batunga” la strada è mia..

“unga batunga” tu non puoi passare..

“unga batunga” con quella macchinetta non puoi superarmi..

 

Poi, in mezzo a tanta rabbia e disprezzo della vita altrui, una soave melodia ,che assomiglia a you make me feel di Jimmy Somerville, ne annuncia il suo arrivo…

Si immette con tutta tranquillità e noncuranza  in barba al traffico, la sua macchina sembra esserne immune nonostante l’immobilità che aleggia.

Un aurea mistica che fa pensare ad un mix tra una tovaglia color cocomero e le canzoni di Sandy Marton ,lo avvolge ..E’ un people from Ibiza.. nonostante l’aspetto da magro irlandese..

Ben vestito, pochi capelli, finisco snello, allegro, canta (cosa non lo so perche dal casco percepisco solo le mie grida di panico nel traffico) , telefona, ride, si intrufola tra le corsie, aspetta, riparla al telefono, e non si incazza mai.. E’ Jhonny Matiz..

La sua macchina,rigorosamente rossa fiammante non micalizzata, è immacolata, ha ancora il cellophane sull’interno delle portiere nonostante sia del 2009..e non la cambierà per anni, perche a lui non gliene frega nulla della macchina.. Non so il suo orientamento sessuale, non voglio indovinare, potrei sbagliarmi..e non me ne frega un cazzo di sapere per chi vota..

Sicuramente lavora in un ufficio, e se la prende comoda, perche ha i suoi tempi e chi lavora con lui lo sa bene.. Usa un computer ma non ci capisce un cazzo.. Gli piace la musica, ha comprato una chitarra, ma non la sa suonare.. Ma non importa..

Ha mille hobby, magari fa teatro, o lavora per una radio a tempo perso.. E’ solare quanto la crema scudo stellare protezione 50 che uso nei pochi momenti mediterranei della mia vita, ma soprattutto, e la cosa mi fa incazzare a bestia, trova sempre la corsia migliore in cui stare fregandosene allegramente delle leggi di Murphy..

Il suo Karma è contagioso.. ho cantato You Make Me Feel per circa 10 km e la fila sembrava svanire.. Forse funziona.. magari in quel pezzo è nascosto un mantra anti traffico.. chi lo sa..

Se lo avvistate, salutatelo, lui vi risaluterà nonostante non sappia minimamente chi siate.. Lui penserà che lo avete visto in teatro apprezzando l’interpretazione del suo personaggio, voi acquisirete 10 punti esperienza in Karmalizazzione..