G.r.a. Capitolo 6: Il miglio verde

E’ quello che ti frega.
Quello che ti illude.
Quell’ultima fottuta chilometrata e mezza o giu di li..
un solo miglio..
il miglio verde..l’ultimo tratto di strada, due fottuti chilometri scarsi, che ti separano dal punto di contatto Tango, il Target.. il bersaglio, la destinazione finale.. generalmente coincidente con un pallosissimo ma retribuito posto di lavoro in cui non riesci a dare il meglio di te stesso, se non in bagno.

Dopo essere partiti da casa base, e aver transitato per Alpha 24 (la spettacolare opera antagonista della viabilità chiamata a24), Charlie 1.80 (il casello e il suo fottuto costo), e aver costeggiato tutta la Echo 80 (il raccordo), fino all’uscita Lima 25 (la cazzosissima uscita Laurentina), ti trovi dinanzi al muro della morte. Se fossi in un blindato ONU alla ricerca di superstiti senzienti in questo mondo di zombie da traffico, adesso mi attaccherei alla radio gridando “Fuori Fuori Fuori.. Contatto Sierra Rosso Fuori a destra”.. Cercando di evitare quel cazzo di semaforo perennemente rosso all’inizio di Via Laurentina appena usciti dal raccordo..
Ma dalla base mi risponderebbe quell’occhialuto del cazzo che risponde al nome di Jolly Bravo Hotel che con voce alla Ralph di Happy Days mi intimerebbe di andare avanti verso Tango ,che sta per scadere il tempo di contatto a disposizione, prima che passino le 6.45 Zulu (le 7.45 italiane).
E cosi armato di pazienza, metto in coda il blindato, armando gli spara imprecazioni di costruzione bulgara, e gli scudi antiscommessa con tecnologia israeliana. Questi ultimi sono un meccanismo unico nel suo genere, in grado di evitare di fare pronostici sull’orario di arrivo, puntualmente sovvertito dalla polarità avversa della sfiga.

Evito un Sierra November Charlie , una svolta non conforme, e tra un Papa in idle (un pedone frastornato in mezzo alla strada), e un Mike 150 (uno scooter con motorizzazione indecisa) , arrivo finalmente a Tango, in perfetto orario. Non sono un papero e non salverò il mondo, ma anche oggi il mio blindato Renault 1200 del 98 mi ha portato sano e salvo a destinazione.. Partono le note dell’HomeRun, da casa base arrivano i complimenti, e un “ci sentiamo tra 9 ore ,Kilo (pare fatto apposta che pure il mio soprannome in alfabeto nato sia in sovrappeso), passo e chiudo”..
Tiro su la felpa con il camo da ufficio, cerco un posto dove nascondere il blindato, lo mimetizzo (mettendo vecchie multe sul parabrezza), lo sporco un po per nasconderlo agli indigeni del luogo, e mi incammino, a testa bassa, per difendere ancora una volta, con dignità, la mia postazione..

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